La storia di Ludovica e del suo seno, un dono di natura troppo abbondante.

Nella nostra cultura il seno femminile è da sempre simbolo di femminilità, fertilità, maternità, rappresentato e vissuto come un attributo sessuale di grande fascino. Avere un seno generoso e sostenuto è il desiderio di molte donne. A volte accade però che cotanta generosità di Madre Natura si riveli, per l’abbondanza delle dimensioni, un dono meno gradito e fonte di problemi di vario genere.  Un seno eccessivamente grande può causare disagi fisici e psicologici, nel caso in cui non sia proporzionato al proprio fisico o perché causa di fastidi alla schiena dovuti al peso eccessivo, ma anche in conseguenza del tipo di attenzioni che può sollecitare.

Un seno troppo voluminoso è una caratteristica fisica che condiziona la vita quotidiana e fra le problematiche associate ad un petto considerato eccessivamente ingombrante ho spesso individuato disagi come:

  • Difficoltà in alcuni movimenti
  • Difficoltà a svolgere sport e attività fisica
  • Disagio psicologico
  • Difficoltà a reperire indumenti e biancheria intima
  • Dolori lombari e cervicali
  • Arrossamenti, eritemi e dermatiti causate dal sudore nella parte del sottoseno
  • Possibilità criticità nella diagnostica di eventuali lesioni oncologiche mammarie
  • insorgenza di difficoltà respiratorie.

La storia di Ludovica V. ,quella che vorrei raccontare per presentarvi un’esperienza di mastoplastica riduttiva, comincia con un’adolescente dallo sviluppo precoce – 10 anni – che vede il suo seno aumentare di volume in modo esponenziale nel giro di poco tempo,  sul fisico di quella che a tutti gli effetti è ancora una bambina. Ludovica arriva nel mio studio con un abbigliamento che dichiara subito il suo problema. Su un paio di legging, che sottolineano un fisico tonico e ben sviluppato, indossa un maglione extralarge che ha il chiaro scopo di sminuire un seno abbondante che comunque non riesce a nascondere.


Non mi sento mai a mio agio con il mio corpo Professore – mi confessa durante il colloquio – fin da quando ero piccola. Quando mie amiche si lamentavano di non avere ancora il seno io lottavo con  questo grosso ingombro fin da quando giocavo ancora con le bambole.“
Da queste parole appare evidente come Ludovica abbia sempre rifiutato il suo seno, considerandolo un dono poco gradito che la faceva sentire diversa da tute le altre.
“ Quando andavamo al mare io indossavo sempre la T-Shirt  per fare il bagno e quando uscivamo dall’acqua correvo a cambiarmi per la vergogna dell’effetto bagnato. Avrei voluto fare basket ma il mio seno mi impediva di saltare come le altre ragazze e lo stesso allenatore mi ha sconsigliato di proseguire”.
Avverto in Ludovica un grande risentimento nei confronti di quel seno ingombrante  che nonostante la misura è comunque ben posizionato e per nulla cadente.

 

“Se adesso sono così’, cosa mi succederà quando il seno comincerà a cadere?”. Ludovica ha già sperimentato il disagio di non poter indossare quello che vuole, di non poter praticare lo sport desiderato e ora, giustamente, si preoccupa dell’evoluzione che potrà avere il suo seno con il passare degli anni.
Io mi sento davvero come un ridicolo fumetto Professore” – mi confessa – “una di quelle bambole disegnate solo per enfatizzare gli attribuiti femminili. Io non voglio più convivere con questo peso, fisico e psicologico, che ha già condizionato i primi 25 anni della mia vita”.
Dopo aver accolto il suo sfogo, e appurato il reale disagio psicologico e fisico che la mia paziente denuncia, porto il discorso dove Ludovica fin dall’inizio del nostro colloquio voleva arrivare: la possibilità di effettuare un intervento di mastoplastica riduttiva. Sono proprio i problemi come quelli esposti da Ludovica,  le motivazioni principali di chi sceglie di sottoporsi a un intervento di mastoplastica riduttiva, che permette sia di diminuire le dimensioni di un seno troppo voluminoso e cadente che di correggere un’asimmetria mammaria.
Grazie a quest’operazione non solo è possibile, infatti, asportare una parte della ghiandola e dell’adipe in eccesso ma anche riposizionare la mammella più in alto, ottenendo così un seno più alto, sodo e armonioso.

Nel prossimo post racconteremo, nel dettaglio, quali sono i passi più significativi  che ci hanno portato ad un intervento riuscito e alla piena soddisfazione della paziente che, grazie alla sua decisione ha potuto sperimentare un risultato in linea con i suoi desideri vivendolo come un percorso naturale e non traumatico.